Soyou (ex SISTAR) denuncia razzismo su un volo, ma un testimone la smentisce parlando di ubriachezza

La cantante sudcoreana Soyou, ex membro del gruppo femminile SISTAR, ha denunciato pubblicamente un presunto episodio di razzismo avvenuto durante un volo di ritorno verso la Corea del Sud dopo un'agenda a New York.

Secondo il racconto di Soyou sui suoi social media, stanca dopo gli impegni, avrebbe chiesto semplicemente l'assistenza di un membro dell'equipaggio di nazionalità coreana per poter consultare il menù. Invece di ricevere aiuto, si sarebbe trovata ad affrontare un comportamento accusatorio da parte del capo cabina, che l'avrebbe trattata come una passeggera problematica, arrivando persino a chiamare la sicurezza.

Soyou ha dichiarato di essersi sentita costretta a dire: «Se sono un problema, scenderò». Ha poi aggiunto di aver dovuto sopportare per oltre 15 ore di volo sguardi gelidi e un atteggiamento ostile, chiedendosi se fosse vittima di discriminazione razziale. Ha concluso affermando che questa esperienza le ha lasciato una profonda ferita, sperando che nessuno debba subire sospetti o umiliazioni a causa della propria etnia.

Tuttavia, poco dopo la pubblicazione del post di Soyou, sono emerse testimonianze contrastanti. Un utente che affermava di essere stato sullo stesso volo ha scritto che Soyou era visibilmente ubriaca e che era lei stessa a non voler mangiare, non riuscendo a leggere il menù a causa dello stato di ebbrezza. Lo stesso utente ha negato la presenza della sicurezza.

Un altro commentatore ha aggiunto che Soyou aveva ammesso di aver bevuto e per questo aveva richiesto un assistente coreano, non riuscendo a leggere il menù. Secondo questo testimone, la sicurezza non sarebbe intervenuta.

Il web coreano è diviso: molti utenti esprimono solidarietà a Soyou, condannando ogni forma di discriminazione. Altri, invece, mettono in dubbio la sua versione, dando credito alle dichiarazioni del passeggero che ha sollevato il sospetto di un suo stato di ubriachezza.