
La YouTuber Kwak Hyeol-su confessa abusi sessuali e critica le indagini: "Ho sofferto per un anno e mezzo"
Kwak Hyeol-su, una popolare YouTuber con oltre 200.000 iscritti, ha scioccato il pubblico con una toccante confessione: è stata vittima di aggressione sessuale. In un video recente, ha anche denunciato la vittimizzazione secondaria subita durante il processo investigativo, scatenando un'ondata di indignazione.
Nel video intitolato "Ci è voluto molto tempo per dire questo", pubblicato lo scorso 2 maggio, Kwak Hyeol-su ha dettagliato l'incidente. Ha raccontato di aver preso un taxi per tornare a casa a Seoul dopo aver bevuto, quando è stata aggredita sessualmente dal tassista. "Sono stata vittima di aggressione sessuale. Alle prime ore del 23 maggio 2024, ho preso un taxi per tornare a casa dopo aver bevuto a Seoul", ha spiegato.
"Ho perso conoscenza sul sedile posteriore a causa dell'alcol, e l'autista, dopo aver parcheggiato nel garage del mio condominio, si è spostato sul sedile posteriore e mi ha aggredita sessualmente", ha affermato.
Dopo l'incidente, Kwak Hyeol-su ha dovuto sottoporsi a cure ginecologiche, che hanno comportato effetti collaterali come la perdita di capelli dovuta a un sovradosaggio di farmaci.
Ha anche espresso la sua frustrazione nei confronti delle autorità investigative. "Il nostro sistema giudiziario fa sì che vittime come me debbano soffrire per molti anni ancora. Sono passati quasi un anno e mezzo e ancora non è finito", ha lamentato con voce rotta.
Particolarmente scioccanti sono state le sue parole sulla vittimizzazione secondaria da parte di un investigatore. "Ho subito vittimizzazione secondaria da parte di un investigatore. La polizia mi ha chiesto: 'Perché non ha denunciato l'aggressione sessuale subito?'", ha rivelato con incredulità.
Kwak Hyeol-su, nota per i suoi video su cibo (mukbang) e diete, che documentano la sua vita quotidiana, ha ammesso di aver nascosto questo trauma per quasi un anno e mezzo. "È stato incredibilmente difficile. Sono una YouTuber di vita quotidiana e il mio lavoro è condividere la mia vita con voi, ma ho passato 330 giorni su 365 a piangere", ha confessato. "Nascondere tutto ti fa impazzire. Mi sentivo così impotente che ho pensato di doverlo dire".
Ha concluso con un messaggio di supporto: "Voglio dare forza a tutte le vittime nel mondo. Soffrirò oggi e domani, e ogni notte affronterò una crisi esistenziale, ma spero che possiamo continuare a vivere bene insieme."
I netizen coreani hanno reagito con profonda empatia e rabbia alle rivelazioni di Kwak Hyeol-su. Molti commentano: "Non riesco a immaginare quanto sia difficile per lei" e "Gli investigatori dovrebbero essere formati per supportare meglio le vittime."