
Il Salvatore: Un inquietante thriller occulto che stimola la riflessione ma lascia perplessi
Il genere occulto è notoriamente difficile da soddisfare: troppo didascalico annoia, troppo ermetico allontana. Il film "Il Salvatore" (구원자) tende verso quest'ultima definizione, offrendo spunti di riflessione ma a volte a scapito della tensione. La pellicola, uscita il 5 maggio, è un mistery occulto che segue la storia di Yeong-beom (interpretato da Kim Byeong-cheol) e Seon-hui (interpretata da Song Ji-hyo), una coppia che si trasferisce nella terra benedetta di Obong-ri, dove eventi miracolosi si intrecciano con la scoperta che ogni benedizione ha un prezzo pagato da qualcun altro.
La narrazione inizia con la famiglia Yeong-beom e Seon-hui che si stabilisce a Obong-ri. La loro vita è segnata da un tragico incidente: il figlio Jong-hun (Jin Yu-chan) è rimasto paralizzato dalla vita in giù, mentre la moglie Seon-hui soffre di ipovisione. Nonostante le difficoltà, la coppia sogna un nuovo inizio.
Tutto cambia quando Yeong-beom, una notte, investe accidentalmente un misterioso anziano (Kim Seol-jin). Senza un posto dove andare, l'uomo viene ospitato in casa loro. Da quel momento, iniziano ad accadere miracoli: il figlio Jong-hun riacquista improvvisamente l'uso delle gambe e Seon-hui recupera la vista. La famiglia ritrova la speranza.
Tuttavia, la gioia è effimera. Non appena la famiglia Yeong-beom gode delle proprie benedizioni, una scia di disgrazie colpisce gli abitanti del villaggio. La residente Chun-seo (Kim Hieora) è una delle vittime. Quando la famiglia realizza la connessione tra i propri miracoli e le sventure altrui, si scatena un conflitto interiore sulla restituzione di tali doni.
Il nocciolo della storia è semplice e provocatorio: saresti disposto ad accettare la tua miracolosa fortuna se questa causasse l'infelicità di qualcun altro? La progressione narrativa, tuttavia, è goffa. L'identità dell'anziano rimane ambigua; pur potendo essere interpretata come una scelta stilistica per lasciare spazio all'interpretazione, spesso risulta una spiegazione postuma. La sua inquietante figura genera brividi, ma le motivazioni profonde e il funzionamento dei miracoli rimangono oscuri.
La componente horror del genere occulto è indebolita dall'enfasi sui desideri umani, sulla fede e sul concetto di salvezza. Invece di creare suspense, il film spinge lo spettatore a riflettere sui suoi messaggi, distogliendo l'attenzione dall'orrore puro.
Le performance attoriali, tuttavia, sono degne di nota. Kim Byeong-cheol offre un'interpretazione convincente di Yeong-beom, un padre tormentato, nel suo debutto nel genere occulto. Song Ji-hyo mostra una notevole versatilità, passando dalla disperazione a una fede quasi fanatica.
Particolarmente degna di nota è Kim Hieora. I suoi occhi castano chiaro conferiscono un'aura di mistero che brilla nella sua interpretazione di Chun-seo, una figura che urla disperazione. Le sue stesse parole, "Mi dicono spesso che mi adatto bene al genere occulto", sembrano confermate dalla sua performance sicura.
"Il Salvatore" è un film che richiede di pensare. Offre più spunti di interpretazione che momenti di terrore puro, rivelandosi una vera e propria arma a doppio taglio.
I netizen coreani stanno animatamente discutendo della trama ambigua e della natura 'difficile' del film. Molti lodano le performance attoriali, in particolare quella di Kim Hieora, ed esprimono curiosità sul suo futuro in questo genere. Tuttavia, alcuni manifestano frustrazione per la mancanza di risposte chiare che si aspettavano da un film occulto.