
14 Anni di K-Pop World Tour: „Music Bank“ celebra una storia di successo globale
Il documentario di KBS 1TV «Registrazioni dell'Era K-Pop – Music Bank World Tour 20», trasmesso il 7 giugno, ha riassunto il viaggio di 14 anni della globalizzazione del K-Pop, lasciando una profonda impressione sugli spettatori.
La trasmissione ha riportato gli spettatori alle origini, iniziando con un concerto al Tokyo Dome nel 2011 davanti a 45.000 fan in delirio. Ha poi coperto gli eventi del «Music Bank World Tour» in un totale di 14 paesi, tra cui Cile, Parigi, Messico, Madrid e, più recentemente, Lisbona.
Il documentario ha messo in luce gli artisti che hanno guidato il K-Pop attraverso le generazioni: da IU e TVXQ! a BTS, Le Sserafim e IVE. È stato più di un semplice elenco di concerti; è stato un archivio completo che ha raffigurato il processo attraverso il quale la musica coreana è diventata una «lingua universale».
Particolarmente suggestiva è stata la visualizzazione delle tappe del «Music Bank World Tour» su una mappa del mondo, che ha dato la sensazione che la visione di «K-Pop Demon Hunters» stesse diventando realtà.
Interviste sincere con gli artisti hanno sottolineato il significato del passaggio generazionale nel K-Pop. IU, ricordando la sua esibizione al Tokyo Dome nel 2011, ha detto: «È stato un onore per me esibirmi sullo stesso palco dei前辈 (Sunbaenim) che hanno aperto la strada all'onda Hallyu». Yunho dei TVXQ! ha sottolineato: «Il «Music Bank World Tour» funge da canale di comunicazione con i fan di tutto il mondo». Chaewon delle Le Sserafim ha espresso il desiderio: «Proprio come i前辈 (Sunbaenim) ci hanno aperto le porte, anche noi vogliamo aprire nuove porte».
Le interviste con MC Park Bo-gum, presente in nove tappe dal 2017, sono state simboliche dell'identità del programma. Park Bo-gum ha condiviso le sue toccanti riflessioni: «Quando salgo sul palco con l'emblema nazionale coreano sul petto, penso: „Sono qui per rappresentare la nostra cultura“. I suoi sforzi per preparare saluti nella lingua locale ogni volta hanno dimostrato il suo zelo come diplomatico culturale e il suo rispetto per i fan.
Anche il senso di responsabilità della troupe di produzione ha lasciato una profonda impressione. Kim Sang-mi, produttore esecutivo, ha dichiarato: «Quando KBS va all'estero, non siamo solo un programma televisivo, siamo l'intera Corea del Sud». Ha aggiunto: «L'impressione che lasciamo ai fan diventa l'immagine della Corea. Pertanto, abbiamo fatto del nostro meglio con la mentalità: „Rappresentiamo la Corea del Sud“», sottolineando la responsabilità come emittente pubblica.
Il critico culturale Kim Young-dae ha sottolineato l'importanza: «Continuare questo formato di tour mondiali è un'area unica delle emittenti pubbliche che le aziende ordinarie non possono permettersi». Ha aggiunto: «Speriamo che rimanga non solo per gli ascolti, ma come missionario e custode della cultura pop coreana».
I netizen coreani hanno reagito con entusiasmo al documentario, lodando la completa rappresentazione della globalizzazione del K-Pop. Molti hanno commentato: «Finalmente un documentario che mostra il duro lavoro dietro il successo globale del K-Pop!» e «È ispiratore vedere come la cultura coreana si sia diffusa attraverso la musica. Le generazioni precedenti hanno aperto la strada e gli artisti attuali ci stanno costruendo sopra».