
Park Jeong-min tra fama cinematografica e sfide editoriali: Accusato di essere un "capo tirannico" dopo un video Q&A
L'attore sudcoreano Park Jeong-min, noto al grande pubblico per i suoi ruoli sul grande schermo, si trova al centro di una curiosa vicenda legata alla sua attività editoriale. In un recente video pubblicato sul canale YouTube della casa editrice "Muje", intitolato "Muje parteciperà alla fiera del libro l'anno prossimo? Q&A di Muje", Park, in qualità di editore, ha risposto insieme alla direttrice Kim Ah-yeong alle domande degli iscritti.
Alla domanda su eventuali feste aziendali, Park Jeong-min ha rivelato che, a circa sette o otto mesi dalla fondazione della casa editrice, non è mai stata organizzata alcuna celebrazione. Ha spiegato che un evento simile avrebbe senso solo quando l'ufficio diventerà più grande e affollato.
La direttrice Kim Ah-yeong ha aggiunto che il loro lavoro non finisce mai, e che anche alle 22:30 sono ancora impegnati. Park Jeong-min ha poi confessato di non amare particolarmente gli eventi sociali improvvisati dopo il lavoro, poiché interrompono la sua routine. Ha ammesso di detestare le feste aziendali organizzate all'ultimo minuto, anche se cerca di non mostrarlo, e ha scherzato sul fatto che potrebbero avvenire "non prima dell'anno prossimo-prossimo". "Se parlo così, sembrerò un capo tirannico", ha concluso con un sorriso.
A queste parole, Kim Ah-yeong ha risposto ironicamente: "Il tirannico è solo il capo. Io, come impiegata, lavoro solo duramente e obbedisco", provocando una risata e spingendo un sorpreso Park a implorarla per un po' di aiuto, aggiungendo che "questo tipo di commenti appariranno".
I netizen coreani hanno reagito con divertimento alla simpatica schermaglia tra Park Jeong-min e Kim Ah-yeong. Molti hanno commentato che la sua avversione per le feste aziendali improvvisate lo rende "autentico", mentre altri hanno scherzato sul voler partecipare a una di quelle "terribili" feste. Alcuni hanno anche espresso simpatia per Kim Ah-yeong, costretta a sopportare un "capo tirannico".