Choi Mal-ja: 61 anni di lotta per la giustizia dopo un'accusa ingiusta

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Choi Mal-ja: 61 anni di lotta per la giustizia dopo un'accusa ingiusta

Minji Kim · 18 settembre 2025 alle ore 23:32

La trasmissione sudcoreana 'Ggoggo-mu' ha recentemente ripercorso il commovente percorso di Choi Mal-ja, una donna che 61 anni fa fu vittima di una grave ingiustizia. All'età di 18 anni, fu accusata di aggressione dopo essersi difesa da un'aggressione sessuale. La trasmissione ha messo in luce la ferrea determinazione della signora Choi a dimostrare la sua innocenza, culminata con l'annullamento del suo verdetto dopo un nuovo processo.

La storia, presentata nel 193° episodio di 'Ggori-e Ggori-reul Muneun Geunal Iyagi' (tradotto come 'La storia del giorno che si morde la coda'), ha visto la partecipazione dell'attore Kim Nam-hee, della presentatrice Park Sun-young e della cantante Wendy come ascoltatori. L'episodio si è concentrato sul caso di Choi Mal-ja, noto come il caso della 'lingua tagliata' degli anni '60.

Nel 1946, la giovane Choi Mal-ja fu vittima di una presunta aggressione sessuale da parte di un giovane di nome Noh. Durante la sua resistenza, Noh affermò che la sua lingua era stata tagliata e richiese un risarcimento. Nonostante le accuse distorte e la pressione sociale, la signora Choi fu giudicata colpevole di lesioni gravi. Il verdetto iniziale fu una pena sospesa, mentre l'aggressore ricevette una pena più lieve.

Questa macchia indelebile segnò la sua vita, portando a matrimoni falliti e insicurezza lavorativa. Decenni dopo, nel 2018, la signora Choi, con il supporto di Yoon Hyang-hee, decise di battersi per un nuovo processo. Il sistema giudiziario coreano, restio a rivedere le proprie decisioni, rese il compito arduo, con un basso tasso di successo per le richieste di revisione.

Grazie a testimonianze sincere, articoli di giornale dell'epoca e un'analisi approfondita dei documenti giudiziari, emersero nuove prove che dimostrarono l'incoerenza del verdetto iniziale. Le condizioni di salute di Noh, in particolare un intervento chirurgico alla lingua il giorno stesso dell'incidente, contraddicevano le accuse di lesioni gravi imputate alla signora Choi. Dopo numerosi rifiuti, un'ultima appello alla Corte Suprema nel 2024 portò all'annullamento del precedente verdetto. Nel 2025, durante il nuovo processo, il procuratore riconobbe gli errori passati e richiese l'assoluzione. Infine, il 10 settembre, dopo 61 anni, l'innocenza di Choi Mal-ja fu ufficialmente riconosciuta, restituendole dignità e diritti.

La signora Choi ha dichiarato: 'Anche ora che l'errore è riconosciuto, penso che la giustizia esista in Corea del Sud.' Ha aggiunto che, nonostante le prove, la sua vita rimane bella. Il suo coraggio è diventato un potente simbolo per le vittime di violenza sessuale e per le generazioni future.

La signora Choi Mal-ja dovette affrontare un'enorme pressione sociale e una copertura mediatica distorta dopo l'incidente del 1964. La sua battaglia per la riabilitazione è stata lunga e difficile, richiedendo una perseveranza straordinaria. Spera in un futuro in cui le vittime di violenza sessuale non debbano subire un simile calvario.